La torre della chiesa di S. Rocco (1600) è una delle architetture più belle di Quinzano e nella sua eleganza barocca richiama in modo curioso certe tecniche della composizione musicale tipiche dell'epoca in cui fu realizzato.
Un quadro di fine '500, all'epoca ancora inedito. nella chiesa di San Rocco, fu identificato in un articolo del 2010: rappresenta il martirio dei cosiddetti Santi Diecimila crocifissi, donato in morte da Giovanni Pizzoni al collegio delle Dimesse.
Una comunicazione del bollettino parrocchiale del 2008 aveva rilanciato una questione spinosa, che potrà essere risolta una volta per tutte con una seria campagna di rilevazioni scientifiche e un adeguato progetto di recupero.
Il pittore Ferdinando Cairo è Identificato quale autore di tre dipinti realizzati tra il 1701 e il 1715 nelle chiese di San Rocco e San Faustino: due dedicati a san Francesco Saverio nelle Indie e uno all'Angelo Custode, tutti patrocinati dalla famiglia Zopetti.
Don Giovanni Capello (1629-1712), arciprete di Quinzano per 54 anni dal 1658, dottore in teologia e pastore amatissimo dalla sua gente, fu testimone nel suo lungo parrocchiato di molte iniziative e della realizzazione di importanti opere nelle chiese del paese.
Facciamo il punto delle ricerche su uno degli strumenti barocchi (sec. XVII) più interessanti del bresciano, acquistato dalla vicinia di San Rocco nel 1651 e inaugurato dal notaio dilettante organista Francesco Gandino.
Ricerche documentarie hanno riportato alla luce importanti documenti dei secoli XVI-XVII, grazie ai quali si potrà ricostruire la storia artistica quinzanese di quei decenni. Uno di essi conferma in Giovanni Giacomo Pasino detto l’Usignolo da Soresina l'autore degli affreschi del presbiterio di S. Rocco.
Sono già alcuni decenni da quando fu pubblicata sul bollettino parrocchiale locale questa ricerca sulla storia dell'organo della chiesa parrocchiale, ma trattandosi di questioni storiche, le scoperte fatte a quel tempo non sono ancora del tutto sorpassate.
Una memoria nel registro della Concezione attesta l'esistenza dal 1585 di un organo Antegnati nella chiesa del Convento. Ma nessuna attestazione conferma la persistente tradizione per cui quell'organo sarebbe quello oggi esistente in San Rocco.